La UOC Anestesia Rianimazione dell'Ospedale Sant'Antonio e la UOS Neuroanestesia e Neurorianimazione della Palazzina Neuroscienze dell'Azienda, dirette dalla dott.ssa Marina Munari, hanno ottenuto a marzo la prestigiosa certificazione internazionale 'Neurocritical Care Society' per la gestione delle emergenze neurologiche e per la gestione clinica multidisciplinare.
Le due unità operative seguono persone con cerebrolesioni acute. I pazienti hanno un'età media di 63 anni e una mortalità del 9 per cento. I posti letto sono 23, mentre i ricoveri nello scorso anno sono stati 1149. I pazienti ricoverati avevano soprattutto lesioni neoplastiche cerebrali (47 per cento), emorragie subaracnoidee (13 per cento) e stati epilettici ed encefalici (11 per cento).
L'équipe della dott.ssa Munari è composta da 29 medici, 62 infermieri e 16 oss.
Dal 2010 questa padovana è una delle pochissime rianimazioni aperte con la possibilità per i familiari di rimanere in reparto vicino ai loro cari. Dal 2024 i professionisti padovani hanno, inoltre, a disposizione una strumentazione innovativa per il monitoraggio (Pt02) che è in dotazione solamente in altri due centri italiani: uno a Milano e l'altro a Roma.
La UOC Anestesia Rianimazione dell'Ospedale Sant'Antonio e
la UOS Neuroanestesia e Neurorianimazione della Palazzina Neuroscienze dell'Azienda sono state inserite in cinque importanti progetti di ricerca tuttora in corso: Revelation Trial, Impeto, Dintesa, Pulmivap e Midline shift.
QUI le slide della conferenza stampa