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Il percorso ad ostacoli del malato di fegato – Focus on trapianto di fegato

lunedì 18 Luglio 2022
Dalle 10:00 alle 13:00

WEBINAR
18 luglio 2022
10:00 - 13:00




titolo + date evento + immagine di una sfera con una sorta di ologramma il tutto inserito dentro un triangolo

 

Le malattie croniche del fegato rappresentano un’emergenza epidemiologica e clinica sia a livello mondiale che nazionale. I dati del Global Burden of Diseases indicano che nel 2016, nel mondo, sono decedute 828.940 persone per epatocarcinoma e 1.256.850 persone per cirrosi epatica, determinando nello stesso anno rispettivamente circa 20 e 37 milioni di anni di vita persi.

Tra le terapie disponibili in caso di insufficienza epatica irreversibile il trapianto rappresenta una opzione fondamentale salvavita. Le cause della insufficienza epatica che porta al trapianto di fegato possono essere varie come ad es: infezioni virali (epatite C e B) e/o abuso di alcol, malattie congenite, malattie delle vie biliari.

Nel 2019 i trapianti di fegato in Italia sono stati 1.302, con un aumento del 42% rispetto al 1999. Nel percorso di cura di questi pazienti molte sono le fasi critiche: dal pre-trapianto, con attenta valutazione dell'idoneità a ricevere l’organo e inserimento in lista d’attesa, al trapianto stesso con il percorso di preparazione, alla fase post trapianto e follow-up, nella quale si monitora l’esito dell’intervento e lo stato di salute del paziente.

Questa fase che, dura per tutta la vita per il paziente trapiantato è importante poiché richiede un approccio integrato ed un attento e continuo monitoraggio per la prevenzione del rischio. L'adesione del paziente alle raccomandazioni lungo questo percorso di cura evita quelle complicazioni che potrebbero essere impegnative, costringendo ad una serie di interventi gravosi sia in termini di salute che di impegno di risorse.

Complicazioni che possono essere precoci (danno da ischemia riperfusione), immunologiche (rigetto, anticipato da sintomi caratteristici e da attenzionare) e tardive (es infezioni collegate alle procedure anti-rigetto). Da questo si comprende facilmente come preservare il percorso di cura di questo paziente sia fondamentale anche in termini di risorse investite. I dati sulla sopravvivenza post-trapianto, che pongono l’Italia tra i primi posti in Europa, dimostrano che la rete trapianti sviluppata in Italia è molto efficace.



 

Per informazioni e programma si rimanda al sito dell'organizzatore: link





 

Ultimo aggiornamento: 13/07/2022