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Redefine Me

Dal sabato 3 Febbraio 2024
Alle 00:00 Al domenica 18 Febbraio 2024 alle 00:00

dal 3 al 18 febbraio 2024
Porta San Giovanni
Padova


INGRESSO LIBERO



titolo + date evento+breve descrizione+ Immagine del viso di una donna con un foulard in testa


 

Sempre più frequentemente diverse forme d’arte sono impiegate in campo medico con scopo terapeutico nei confronti di pazienti affetti da diverse patologie e numerosi sono anche gli studi che riportano e testimoniano i benefici che queste persone possono trarre da percorsi quali scrittura-terapeutica, musico-terapia, arte-terapia.
In particolare, la fotografia è stata usata da diversi terapeuti nel corso degli ultimi anni per contribuire ai trattamenti di pazienti che presentavano diverse tipologie di disagio psicologico e relazionale.
Ciò che ci si propone con il progetto “Redefine Me” è usare la forma di narrazione fotografica “storytelling”, al fine di avviare con le persone affette da malattia oncologica un percorso di elaborazione che favorisca la riappropriazione del sé, inteso come identità corporea e psichica.
Attraverso l’utilizzo delle immagini, infatti, il paziente può iniziare ad entrare in contatto con emozioni, comportamenti ed esperienze che, a causa della malattia, possono rimanere sopite o rimosse.
Le fotografie sono un utile “strumento autobiografico” perché consentono di recuperare ricordi, ascoltare ed accogliere sentimenti, utili per individuare una nuova relazione con il presente e con la progettualità futura.
Per fare questo, l’intento è quello di ricostruire la storia delle persone partecipanti in una serie di incontri, ognuno dei quali sarà incentrato su un tema specifico (come ad esempio “il passato”, “il presente”, “il futuro”, etc.).
All’interno di ogni sessione, dopo un confronto introduttivo condotto dalla psicologa, i partecipanti diventeranno protagonisti della narrazione utilizzando le immagini rappresentative del sè, rendendole concretamente vive nel presente con le fotografie.
Non necessariamente si parla di ritratti o di fotografie dove il soggetto debba per forza essere visibile e/o riconoscibile. Infatti, si fotograferanno anche le “cose important”, oggetti che i pazienti ritengono preziosi o significativi all’interno della loro storia autobiografica, prima, durante e dopo l’esperienza di malattia, con l’obiettivo di esplorare il loro vissuto psicologico al riguardo.
Nel massimo rispetto della privacy e volontà delle persone ritratte, si andrà a costruire un percorso per immagini, personalizzato e adattato su ogni singola persona, senza fotografare nulla che possa causare disagio e fastidio e mantenendo comunque un tema comune a tutti.
Si tratta, quindi, di un vero e proprio viaggio per immagini volto alla ridefinizione del proprio “sè”, con la cura di portare il soggetto a rapportarsi nuovamente con sé stesso, all’interno della nuova dimensione in cui si trova ad affrontare la quotidianità. In questa prospettiva, le fotografie possono aiutare a comprendere e valutare i diversi percorsi psicologici ed esistenziali della vita della persona, donando una nuova forma di accettazione del sé.
L’intento finale dell’Associazione sarà, poi, quello di allestire e curare un’esposizione con il materiale fotografico realizzato durante gli incontri.



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Ultimo aggiornamento: 05/02/2024