Il Novecento

Nel corso degli anni Trenta del Novecento furono avviati dei concorsi per l’ampliamento dell’ospedale, soprattutto in relazione alle esigenze dell’insegnamento clinico e nell’ambito del Consorzio Edilizio per lo sviluppo universitario. Concorsi, proposte e progetti furono però interrotti dalla guerra. Nel frattempo veniva promulgato un decreto contenente Istruzioni per le costruzioni ospedaliere in cui erano definite le caratteristiche degli edifici di cura del tipo detto a monoblocco o poliblocco verticale. Questo impianto architettonico e distributivo sarà alla base delle soluzioni applicate successivamente.

Negli anni Cinquanta, a seguito di nuovi stanziamenti finanziari, ripresero le discussioni e le proposte progettuali per giungere all’ampliamento dell’ospedale e contestualmente alla realizzazione di nuove cliniche universitarie. Si decise di costruire i nuovi edifici utilizzando i terreni a sud del complesso storico con il conseguente interramento del canale dei Gesuiti.
Furono inizialmente costruiti due edifici universitari: la clinica pediatrica (1952-56) su progetto di Daniele Calabi e la clinica ostetrico-ginecologica (1953-56) su progetto di Giulio Brunetta.

Furono poi realizzati: il Policlinico universitario (1957-61) su progetto di Calabi e Brunetta; il Monoblocco ospedaliero (1960-68) progettato da Francesco Mansutti e Gino Miozzo sulla base di un piano preliminare studiato da Calabi. Al centro, tra i due complessi, fu collocato un blocco con ingressi e pronto soccorso (di Mansutti e Miozzo) completato quindi nel 1967 con la realizzazione al termine di un lungo corridoio di una cappella (su progetto di Brunetta).